Non c’è nulla da fare, certe cose fanno davvero paura: il buio, l’uomo nero che esce dalle cabine armadio, la prova costume, dover fare per forza qualcosa a Capodanno, gli esami di maturità, l’olio di palma nella Nutella e tante altre cose. Ma c’è una cosa che, per quanto mi sforzi di farmela piacere mettendola sotto una luce differente, proprio non mi va giù: l’incertezza.
Soprattutto quando si tratta dell’incertezza per il mio futuro… cosa farò, dove sarò e anche ce la farò? Ce la farò a realizzare i miei sogni? Sono giunta alla conclusione che la frustrazione che deriva dalle aspettative disattese è un bel rospone amaro da ingoiare, alle volte non ne vuole proprio sapere di scendere e rimane lì, bloccato nella trachea, che manca poco e ci soffoca.
La soluzione si chiama Signora Tenacia e di solito si fa accompagnare da Sor Ottimismo e quando questi due tipetti sono in piena forma il mondo ci sorride. Il problema è quando la Signora ha il ciclo e la squadra del Sor ha perso il campionato per un punto… allora sono dolori, sei abbandonata a te stessa mentre un’antipaticona bussa alla tua porta, Megera Pessimismo (possibilmente cosmico).
Rimugini e rimugini su tutto quello che non è e su quello che sarebbe dovuto essere se invece di A avessi scelto B, se invece delle tagliatelle avessi mangiato il supplì, se invece della macchina avessi preso l’autobus e così via con variegate e dettagliate pippe mentali su quanto si sia miseri e tapini e che ansia e che stress e moriremo tutti!
Ora voi, dopo tutto questo preambolo, magari vi aspettate che io abbia la pillola di saggezza da farvi digerire per superare questi momenti, sperate forse che vi dirò “Andrà tutto bene” e simili concetti zen… eh no, il guaio è che io sono la prima che segue il ciclo Ottimismo-Incertezza-Frustrazione-Pessimismo-Impiccamosetutti-ReagisciCazzo!!-Ottimismo-e ricomincia il ciclo all’infinito.
Quindi niente, volevo condividere il pensiero con voi e stop. Se però qualcuno ce l’ha questa benedetta pillola di saggezza, si faccia avanti.