Credo di essere una lettrice “forte”, quando il tempo è ridotto all’osso dai mille impegni, comunque leggo almeno 2/3 libri in un mese. Quando sono rilassata oppure quando un libro mi fa mordere le pagine, arrivo a 4/5. Quindi sì, posso definirmi una vera lettrice.
Come è normale che sia, quando si legge tanto, le fregature sono dietro l’angolo. Devo dire, con mio sommo rammarico, di averne prese parecchie ultimamente. Ho letto storie che forse non potevano nemmeno definirsi tali, ho lottato per arrivare alla fine di romanzi che mi hanno tediata allo stremo fin dalle prime pagine.
Ho letto banalità, poi ancora banalità.
Ma per ogni lettore paziente, arriva finalmente il libro del riscatto, quello che ti premia, che ti consola per gli sforzi passati. Il mio libro del riscatto è stato Dentro soffia il vento, di Francesca Diotallevi, vincitore della scorsa edizione di uno dei migliori premi letterari in circolazione: il Premio Neri Pozza.
Non vi farò la classica recensione (non le faccio mai) in cui vi racconto per filo e per segno trama, luoghi e personaggi. Quelle le potete trovare ovunque e poi credo che stia a noi, una volta cominciata la lettura, far amicizia con tutto quello che l’autore ci mette davanti agli occhi.
Ebbene, posso però dirvi la prima parola che mi è venuta in mente dopo la fine del primo capitolo, ed è stata: finalmente. Finalmente ho visto le vene pulsanti di una storia piena, finalmente ho conosciuto persone reali, non personaggetti di carta, finalmente sono stata accolta da un’ambientazione che mi ha avvolta a 360°, che mi ha inebriata e mi ha riempito la retina di immagini.
In Dentro soffia il vento troverete profumi, suoni, colori. Troverete la ruvidezza della gente di montagna, la lucentezza letale della neve, il suono delle campane domenicali, il vento dei boschi, il candore dei cuori semplici, l’odore del fieno, udirete un camino crepitare vicino a voi, una mucca muggire durante la mungitura. Troverete un mondo che si fa strada parola dopo parola, sentimento dopo sentimento. Sentirete l’aria pungente arrossarvi le guance e vi parrà quasi di udire la voce della montagna.
Questo è un libro che dovete leggere, ve lo dico così, come un’imposizione, perché è un libro che in nessun modo potrà lasciarvi indifferenti.
E questo è anche il grande problema di questo romanzo, non vorrete più lasciare quei boschi, non vorrete più salutare quelle persone, per nessun motivo. Non dopo tutto quello che voi, Fiamma, Yann e don Agape avete passato. Non dopo aver conosciuto Raphaël; il borgo di Saint Rhémy vi rimarrà incollato addosso, così come i suoi abitanti, apparentemente superstiziosi e ignoranti.
Dentro soffia il vento è un piccolo gioiello da custodire nel cuore e nella vostra libreria.
Non vedo l’ora di rimanere nuovamente in compagnia delle parole di Francesca Diotallevi, un’autrice che è diventata una delle mie scrittrici italiane contemporanee preferite.