Il titolo di questo post prende spunto da una frase del buon Tullio De Mauro (uno dei più grandi linguisti italiani) che affermava: “L’italiano della televisione è diventato un italiano trasandato, malissimo usato”.
Un italiano trasandato rimanda perfettamente l’immagine di come possa essere la nostra lingua non solo televisivamente parlando, ma anche nei social e, purtroppo, “trasandata e malissimo usata” anche in alcuni articoli di giornale (specialmente di queste testate online) laddove proprio ci si aspetta l’esatto opposto.
Poi mi sono imbattuta in questa vignetta:
Quando ho letto questa chiamiamola freddura ho riso, dopo qualche secondo il riso è diventato – come si suol dire – amaro… perché è un pensiero tristemente vero.
Avevo sempre sperato che si trattasse di un fatto isolato a un contesto “speciale” quale quello dei social, dove abbreviazioni, storpiature, malapropismi e paronimie varie, tempi verbali inappropriati e coniugazioni inventate sono un fenomeno dilagante.
Per una come me che con la “lingua” ci lavora sono coltellate; per chi (giustamente) non lo sapesse non solo sono un’autrice, mi diletto a scrivere su @Aristogatta e qui sul blog, ma di mestiere faccio anche l’editor, quindi mi occupo di correzione (a vari livelli) di romanzi che stanno per essere pubblicati.
Sono ormai quattro anni che faccio questo lavoro e ho letto centinaia e centinaia di romanzi… posso affermare una cosa: al peggio non c’è mai fine! Sì, è vero, mi capita di ridere quando becco certi strafalcioni, perché in un certo senso sono esilaranti.
Allora ho cominciato a tenere una raccolta degli svarioni che leggo e correggo da chi si professa scrittore. Qui ve ne metto giusto alcuni, tanto per capire il tenore della situazione:
– Aperse Wilipendia
– Ci diressimo nel bosco per fare un pinnick
– La contessa era all’egra –> con la variante: La sua all’egria era contagiosa
– Facemmo all’ammore sull’avandino
– Raggiunsimo il Terminals dell’aereo
– Vidimo
– Mi voleva rubare gli affetti personali
– Se tu non ci fossi, la mia vita non esistesse
– Dovevamo andare molto a d’agio
– Q’uanto ti ho amata
– Per augurargli buon S’anvalentino
– Ho messo la macchina in garasce
– Rimanerai sempre nel mio cuore
– Indosso la tiscirt bianca
– La sedia a sdraia
– Il mio cane mi ha fatto vergognare e ho dovuto raccogliere i scrementi
– Non potevo più fare almeno di lui
Altro che lingua trasandata… l’italiano: questo grande sconosciuto!