Volevo tanto andare a vedere questo film (tratto da un romanzo di Darcey Bell) al cinema, ma non ci sono riuscita. Tutta contenta, l’ho poi adocchiato sui titoli di Amazon Prime e una di queste serate calde e senza un filo d’aria, ho spinto play su “Un piccolo favore”.
Premetto che non ho letto il libro, quindi non ho la più pallida idea se sia o meno fedele a esso, però mi aspettavo tutt’altra storia.

O meglio, inizia come immaginavo, poi prende una piega del tutto assurda, quello che doveva essere un thriller diventa una sorta di black-comedy con colpi di scena sempre più improbabili. Non è che voglia oggi farvi sorbire una recensione del film, ma c’è stata una frase che mi ha fatto riflettere (idiozia del finale a parte).
A un certo punto vediamo Stephanie, una delle due protagoniste, che non fa altro che chiedere scusa per tutto. Lei è timida, pacata, talvolta remissiva, almeno apparentemente. Così, a un certo punto, la spregiudicata e forte Emily (l’altra protagonista), donna energica e piena di risorse, le dice:
«Smettila di chiedere sempre scusa, non devi scusarti, mai» poi fa un sospiro «è così tipico di noi donne doversi sempre scusare anche quando non serve!».
Perdonatemi se non sono le esattissime parole, le sto dicendo a memoria, ma il senso era certamente quello. Ed è la stessa Stephanie, che alla fine ha capito benissimo come farsi rispettare, che dicendo: «Scusa Emily», poi si corregge con un: «Ops, no, non mi devo scusare sempre… ci devo ancora lavorare su».
Tra le varie boiate di questo film che, per amore di verità, comunque mi ha fatto passare un’ora e qualcosa allietandomi, questa frase mi ha colpita parecchio. Dunque, io sono una persona che chiede scusa quando sbaglia; pur avendo un mio orgoglio, quando noto di aver fatto/detto una bella cavolata, lo metto da parte e porgo le mie scuse.

Non sono una donna servile, questo no, a volte Luca (il mio compagno) mi dice che sono “dominante”, e mi vien da ridere perché penso a un branco di lupi e all’Alfa e mi vedo ululare tra i boschi nelle notti di luna piena… però di sicuro non ho un carattere remissivo e non sono neppure fragile come un cristallo.
Estremamente sensibile e attenta agli altri sì, desiderosa di far star bene chi mi sta attorno, anche. Ma non sono un cucciolotto di Labrador color miele che gioca con un peluche rosa, ecco – sì, vabbè, ora però non vi immaginate una iena ridens con la bava, eh! Gli indifesi – bimbi, animali, anziani – sopraffatti e vessati dalla cattiveria umana, quelli sono il mio tallone d’Achille (o “tallone da killer”, come scrisse un tipo in un romanzo che dovevo correggergli), lì mi sciolgo proprio come neve al sole.
Quindi riflettevo se questo chiedere “scusa” di continuo e per tutto, anche quando non serve, fosse più prerogativa del mondo femminile che di quello maschile. E devo dire che in effetti noi donne siamo più inclini a farci perdonare magari quelle che noi percepiamo come mancanze, ma che non lo sono affatto.

Ho sentito donne scusarsi per il loro aspetto: scusa, sono impresentabile; oppure per non aver cucinato abbastanza: scusa, c’è solo questo per cena. Oppure per non aver pulito bene i vetri di casa: scusa, ci sono un sacco di aloni.
Ma gli uomini si scusano mai per gli stessi motivi? Insomma, è davvero come dice Emily: noi donne siamo sempre un po’ più votate al martirio, più tendenti alla sottomissione?
Oggi di sicuro le cose sono cambiate, è molto più difficile incontrare la poverina che sta zitta e subisce (giustamente) la qualunque, però di recente ho sentito frasi abbastanza assurde pronunciate da una coppia di amici che ha appena trent’anni.
Frasi del genere: la donna deve stirare e fare le cose da “donna” (concetto che mi ha sempre fatto venire travasi di bile), la donna deve stare a casa e aspettare l’uomo oppure ragionare ancora con l’idea che l’uomo sia il Capofamiglia indiscusso. La frase testuale è stata: qui si ragiona ancora a capofamiglia; quindi non me la dovevo prendere perché non ero stata tirata in ballo nella discussione, visto che comunque sono un’appendice del mio Lui… a momenti svengo.

Ve li ricordate i Bulgari interpretati da Aldo Giovanni e Giacomo, con il commento di Natolia (Marina Massironi) che diceva: «Rabbrividiamo!».

E voi che ne pensate? Quali sono le vostre esperienze dirette? Siete donne (o uomini) che si scusano laddove non è necessario oppure siete molto orgogliosi e non la “date vinta” facilmente?
P.S. qui trovate il trailer del film Un piccolo favore 😉