Praga ti conquista al primo sguardo, con i suoi suoni, colori e profumi di una città a cui è stato concesso il dono della magia.
Praga è vivace, a Staroměstské náměstí, Piazza della Città Vecchia, conosciuta anche come la Piazza dell’Orologio, è facile incontrare artisti che si esibiscono cantando “Take me to church”, ballerini di break dance, violinisti malinconici, chi fa musica classica con i bicchieri di cristallo o voci da tenore che non hanno nulla da invidiare ai cantanti più famosi.
Intorno al monumento centrale che sembra appena uscito da una fiaba della Disney, si susseguono chiese barocche e gotiche; il simbolo della piazza è l’Orologio Astronomico che spicca sulla torre del Municipio e stupisce, da ben quattro secoli, i turisti.
Attraversare Karlův most, Ponte Carlo, è un’esperienza meravigliosa, è il ponte che, sospeso sulla Moldava, unisce le due parti della città: collega Staré Město (la Città Vecchia) con il quartiere di Mala Strana. È lungo ben 515 metri e largo 10, disseminato da innummerevoli statue a soggetto religioso.
Capita di non sapere dove posare lo sguardo, sopraffatti da tanta bellezza. Si potrebbe essere così fortunati da imbattersi anche in rappresentazioni in costume mentre si vaga con gli occhi pieni di meraviglia tra l’isola di Kampa (un’isola formata da un braccio della Moldava chiamato Certovka, canale del Diavolo, a causa di una donna indemoniata che viveva nella vicina piazza dei Maltesi), Josefov (il bellissimo qiartiere ebraico sede del maestoso cimitero) o piazza Venceslao.
Ogni vicolo una scoperta…
Non potete andare via da Praga senza aver assaggiato una delle specialità del posto: il manicotto di Boemia o trdelník, io e il mio fidanzato siamo arrivati a mangiarne due al giorno…
Oltre alle classiche tappe obbligatorie, il mio consiglio è: perdetevi. Girate senza meta, non ne resterete delusi.
Se volete dominare la città, prendete la funicolare e fatevi trasportare fino alla collina di Petrin dove vi aspetta la torre panoramica, l’osservatorio astronomico Štefánik, il labirinto degli specchi e il giardino di rose.
Prendete un bel respiro e, una volta a Malà Strana, inerpicatevi al Castello (fatevi coraggio, è una bella salita), la maestosità gotica della cattedrale di San Vito (Katedrala Sv. Vita) vi ripagherà ogni sforzo, pensate che si tratta di una delle cattedrali gotiche più grandi d’Europa! E non dimenticate di fare un salto anche al convento di Loreto, nel quartiere praghese di Hradčany. Nella torre si trova un carillon con 27 campanelle che, allo scoccare di ogni ora, tra le 9 e le 18, suona la canzone Mariana “Ti salutiamo mille volte”.
Lungo la Moldava, nel quartiere Nove Mesto, io vi consiglio di andarvi a vedre anche la Casa danzante (Tančící dům), il soprannome dato a un edificio pieno di uffici nel centro di Praga. Originalmente era stato chiamato Fred and Ginger (da Fred Astaire e Ginger Rogers) proprio perché la casa ricorda vagamente una coppia di ballerini.
Questa città mi ha lasciato piena zeppa di ricordi, sono stati cinque giorni meravigliosi ed è uno di quei posti in cui, di sicuro, farò ritorno. Praga è così, ti entra nel cuore.
Ciao Praga, ci vediamo presto!
(Sul mio canale Youtube a breve caricherò il video di questo meraviglioso viaggio… stay tuned!).