Facciamo un bel gioco, istituiamo una parola che rappresenti la nostra settimana: un avverbio, un aggettivo, un sostantivo, un verbo…
Per esempio, per quello che mi riguarda la settimana – sebbene non ancora conclusa – può essere rappresentata alla perfezione da un avverbio: INASPETTATAMENTE.
E “inaspettatamente” ha avuto per me sia un’accezione negativa che una positiva.
Inaspettatamente accadono delle cose, a volte queste frecce esistenziali possono strappare lacrime non programmate, di quelle che bruciano le ciglia e fanno vedere il mondo come una grossa goccia traballante.
Inaspettatamente accadono altre cose che no, proprio non ce le eravamo immaginate oppure cose alle quali avevamo ormai rinunciato da tempo, riponendo l’arma della lotta come guerrieri stanchi e sporchi di terra.

La vita va avanti tra un gradino sbeccato da salire e una piccola discesa che ci concede di riprendere fiato, e insapettatamente ci lancia addosso risate da tenersi la pancia, dolori che fatichiamo a gestire e che a volte nemmeno comprendiamo.
E se Tolkien aveva coniato il termine “eucatastrofe” per sottolineare quell’evento che per un pelo ha evitato che tutto andasse in malora, facendo svoltare la storia verso un happy ending “cosmico” – che forse appartiene solo a quelle commedie tutte cuori-e-fiori – noi persone fatte di carne e sbadigli, fatte di sbagli e allegria ci accontentiamo di un happy ending un po’ incerottato, ma tanto vero e tutto nostro.
E voi, qual è la parola della vostra settimana?