Ci si abitua davvero a tutto?
Le nostre risorse sono così infinite?
Oppure si finge che certe cose (certe persone, certi atteggiamenti, determinati eventi) ci vadano bene così, quando in realtà ci scavano dentro.
Magari invece ci si adatta, e adattarsi probabilmente ha sfumature differenti rispetto all’abituarsi.
Eppure, anche se si potrebbe avere la capacità di abituarsi e adattarsi a tutto, a certe cose no, proprio non si dovrebbe fare il callo. Non si dovrebbero metabolizzare determinati comportamenti solo perché accade sempre così.
Parlo della facilità con cui si accetta la sgarbatezza degli altri; della facilità con cui si accettano lavori sottopagati come fosse la normalità; della facilità con cui si accetta l’aggressività dell’altro, anche al volante e anche solo per non essere partito lo stesso millisecondo in cui è scattato il verde al semaforo.
Potrei parlare all’infinito delle scorrettezze che, per consuetudine (talvolta stanchezza) tutti noi ogni giorno ci troviamo ad affrontare, fosse anche l’impiegato della banca che ci mastica la gomma in faccia, senza nemmeno alzare gli occhi su di noi per un saluto.
Ci si abitua davvero a tutto? Forse non si dovrebbe.