14 marzo 2020,
è arrivato il giorno, oggi io e Luca siamo usciti per fare la spesa e comprare le pappe medicate a Bubi, ché lei ha problemi di fegato e mangia Epatic.
La mattina ci siamo dedicati alle pulizie, abbiamo spolverato ballando la Lambada, rifatto il letto con la Macarena, tagliato le patate a ritmo di salsa e lessato il cavolfiore con la merengue… a un certo punto pareva di stare al villaggio Valtur… all inclusive ovviamente!
Ci siamo fatti un giretto in giardino, ho pettinato Bubi al sole, è in piena muta e perde peli a mazzi, quando la prendo in braccio, praticamente ho mezzo cane sul maglione.

Abbiamo deciso di mangiare presto perché ci siamo detti: usciamo subito dopo pranzo così non troviamo nessuno al supermercato.
Ma devono aver avuto tutti la stessa idea.

Non so voi, ma in questi giorni di ingressi contingentati, file infinite e di pressione psicologica mentre fai la spesa e sai che ti devi sbrigare, io sto mettendo cose a cazzo nel carrello ma puntualmente dimentico quello che mi serve, nonostante la lista. Sì perché la lista la scrivo sul cellulare, poi però metto i guanti e allora… mannaggia mo’ il telefono non lo posso toccare perché i guanti sono contaminati, se poi mi scordo e lo metto all’orecchio è un casino.
Sì ma co’ sti guanti di lattice il touch screen non funziona nemmeno e allora mannaggialamorte compro cose a casaccio tipo quattro pacchi di Spadellini di Giovanni Rana e lo yogurt alla papaya con radice di Yucca del Congo belga!

A questo proposito, avete visto il video di Zerocalcare sulla Rebibbia Quarantine? Stupendo!
Però quello che voglio dirvi è che, mentre imboccavamo il raccordo direzione negozio di animali, vedere quelle strade sempre congestionate, praticamente deserte che manco a Ferragosto negli anni Novanta… brividi!

Senza contare che Luca a un certo punto gli era presa la fissa che la Polizia ci avrebbe fermati e fatto l’ammenda perché: “Sì ma ce lo hai il libretto di Pidina… e come dimostriamo di avere un cane? E se poi non ci credono?”
In fila al negozio di animali, poi, mi ha fatto morire dalle risate, si stava tutti a distanza di sicurezza, poi mi giro e vedo Luca lontano pure da me: “Ma dove cavolo vai? Vuoi venire qui, vicino a me? Ma che fai, dormiamo insieme e mo’ mantieni la distanza di due metri???”.
E lui: “Per non dare nell’occhio…”.
Andiamo bene…

Il carico da undici ce lo mette il negoziante che quando entriamo ci dice: “Arrrrgggghhhh ma state senza mascherinaaaaaaa!!!!! Non fate gli eroi voi ragazzetti, voi giovani che vi sentite invincibili!!! Aaaarrrggggggghhhh!”
A parte che io a novembre, se tutto va bene, faccio 40 anni, grazie per il “ragazzetta”, ma signore mio, primo: non sapremmo dove trovarle le mascherine che sono finite da quel dì; secondo: lo ha sentito il video di Bressanini e della Mautino sulle mascherine??? No, mi sa di no. Quindi alla fine abbiamo preso le pappe e siamo scappati via che sembravamo due fuorilegge, criminali del virus a piede libero.
E meno male che non ho starnutito che in questi giorni, per l’allergia che mi accompagna da una vita di qui fino a giugno, sto malissimo.
In macchina vedo Luca, che di solito guida come un anziano in Panda col basco a scacchi calato sulla testa, pigiare sull’acceleratore: “Amorino… che ti corri?”.

Amorino: “Non vedo l’ora di tornare a casa… c’ho un’ansia”.
Ecco, in quel momento ho immaginato il Covid-19 a bordo di una Lamborghini nera che, stile 007, ci stava inseguendo con mitraglietta spianata, pronto a farci fuori.

Ragazzi miei, non so voi ma #iorestoacasa proprio volentieri perché il clima fuori è davvero teso (a parte quella scarsa percentuale di imbecilli senza neuroni che ancora stanno dicendo che è solo un’influenza).
E porca miseria… ho dimenticato l’olio per friggere!
Vi abbraccio tutti,
coraggio, coraggio, coraggio.
Eleonora
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2 comments
Amore mio sei Meravigliosa, tante risate per sdrammatizzare questo momento difficile!❤️
Grazie Amorino <3