16 marzo 2020,
quinto giorno di chiusura/clausura totale (ottavo se lo contiamo dalla mattina del 9 marzo, dopo il primo decreto di conte 8-3-20). Oggi non è stata una buona giornata, il buonumore e l’ottimismo che mi accompagnano quasi sempre e che ci contraddistingue anche come coppia… oggi ha zoppicato un po’.
Il problema lavoro ci ha corrugato la fronte per diverse ore. Non tanto per quanto riguarda il mio lavoro, che bene o male per il momento non ha subito grandi variazioni, ma Luca, in quanto pilota di linea, qualche grana in più da fronteggiare ce l’ha.
Ma come è che si dice in questo periodo? Andrà tutto bene. Lo spero con tutto il cuore, perché a volte davvero non è facile rimanere concentrati sul pensiero positivo.

Se capita quella giornata in cui si è visto uno speciale di troppo sul coronavirus, si sono sentiti gli economisti e poi i virologi e poi i politici e poi gli opinionisti e alle 18 il bollettino di guerra di Borrelli… mbé tutti sti arcobaleni di gioia possono un attimo oscurarsi.
Fra l’altro oggi è stato il compleanno di una delle mie più care amiche, la conosco dai tempi delle medie. Oggi F. ha compiuto quarant’anni… quaranta anni in quarantena. Allora mi è venuto da pensare a tutti quelli che magari si ritrovano perfino soli in casa e non possono festeggiare con nessuno. E non sarà mica la fine del mondo, no, però un pochetto di amarezza il pensiero me l’ha messa addosso.
Ho lavorato, ché le scadenze non mi mancano, e poi passeggiata all’interno del Borgo… lo ripeto, no, non c’è pericolo di trovarsi in mezzo alla bolgia qui, altrimenti non lo farei mai e poi mai. Anche perché io sono una di quelle ligie, non esco dall’8 marzo tranne in due occasioni per andare al supermercato e al negozio di animali, in fretta e furia.
E onestamente mi rode parecchio il cactus pensare che un buon 80% sta tumulato in casa, non senza difficoltà, e poi un 20% della popolazione ancora imbecille se ne va a zonzo come nulla fosse. Lasciamo perdere, che è meglio. Perché il punto qui è che non stai facendo del male solo a te stesso, a un certo punto uno della propria vita decide di fare quel che crede, ma chi trasgredisce danneggia anche gli altri.
C’è una massima importantissima che seguo sempre: la mia libertà finisce laddove inizia la tua.
Passaiamo ad altro, altrimenti mi faccio il sangue amaro… nel tardo pomeriggio allenamento dedicato alla lotta contro la gravità: si prova a sollevare le ciapèt il più possibile! Oggi ho esagerato con i dolci, ma ne avevo bisogno.

Stasera ci siamo visti il primo episodio della terza stagione di Élite, su Netflix. Questa serie mi aveva particolarmente coinvolta nella prima stagione… ora mi sta cominciano a innervosire.
Poi Luca ha suonato il pianoforte per me e Bubi… lei adora sentirlo suonare. Se si trova in un’altra stanza, accorre subito, si mette seduta sul divano e lo fissa con occhi sognanti. Allora ho fatto come lei, mi sono seduta, ho preso un bel respiro e mi sono lasciata cullare dalle note del pianoforte.
Coraggio, coraggio, coraggio.
Passerà.
Eleonora
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