Non so quanti di voi lo sanno, ma io ho una passione per illustrazioni e dipinti.
Tante volte anche la deviant art con soggetti horror/fantasy mi ha ispirato racconti, capitoli dei miei romanzi o addirittura spunti per i miei libri.
Mi piace scovare nuovi artisti, per esempio Pinterest è una fonte inesauribile di contenuti di questo tipo (per non parlare della quantità di idee per amanti di interior design, arredo giardino, ricette e DIY!).
Qui sul mio blog vi avevo presentato una illustratrice, Joy Laforme, il cui soggetto principale è New York in tutte le sue sfumature, nella magia delle sue stagioni, nella vivacità della movida, perfino colta nei profumi tra bakery e Starbucks… in quell’occasione vi ho anche raccontato della mia personale esperienza nella Grande Mela 🍎
Se lo volete recuperare il post, vi lascio il link –> New York come non ero riuscita a vederla.
Ho scoperto che New York è in grado di dividere completamente l’opinione di chi l’ha vista e vissuta: o la ami, o la odi. Non ci sono tante vie di mezzo. A costo di risultare impopolare e di tirarmi addosso le ire degli amanti di Big Apple… io sono rimasta delusa. Per carità, un viaggio che andava fatto, una città che volevo vedere assolutamente. Però non è riuscita a rimanere nel mio cuore. Troppo caos, persone frettolose e aggressive, rumore ovunque…
www.eleonoradellagatta.it
Oggi però vi voglio parlare di un’altra artista i cui dipinti mi mettono addosso serenità e ottimismo (sì, ottimismo).
Lei si chiama Beth Whitney e i suoi soggetti sono tutti landscape, ossia panorami ad acquarello di scorci caratteristici del Maine e dell’Acadia National Park, una bellissima riserva naturale, vera e propria perla del New England, incastonata nella bellissima Mount Desert Island, piena di laghi, rocce granitiche e creste montuose, boschi di foglie colorate, fiordi e baie.

Da brava amante del Re dell’horror, il buon “zio” Stephen King, per me il Maine era lo stato americano in cui tutto è cupo, in cui demoni e pericoli di ogni tipo si appostano in angoli bui, pronti a ghermirti, in cui esiste Darry, città “natale” del diabolico IT… insomma, a me questo Maine certo non mi ispirava luce, armonia, vividezza!
I’m particularly fascinated by the interplay of light on a subject as it illuminates colors, textures, and subtle details. I don’t really paint light; I paint what light is doing or revealing in the scene before me. Watercolor’s transparent nature enables me to apply thin glazes of color to mirror the qualities of light in the scene before me. The result is an authentic representation of my subject designed to inspire joy in the viewer.
Beth Whitney
Ecco, la luce è una delle caratteristiche che colpiscono subito nei suoi dipinti. Poi, tra fari, scogliere, barche a vela che filano su un oceano così brillante, panchine sul molo, case dai tetti rossi immerse in un bosco coloratissimo e con una baia ai piedi, be’ mi sono ricreduta: il Maine come me lo ha presentato la Whitney è un vero e proprio paradiso.
Vi lascio anche il link della raccolta dei suoi lavori su Pinterest -> Beth Whitney Art
E quando guardo i suoi dipinti, la mia immaginazione respira e spazia (visto che per il momento, tra zone rosse e arancioni e varianti di ogni tipo, poco si può fare) verso viaggi futuri in cui mi vedo immersa nella natura, alla scoperta di nuovi fantastici luoghi da visitare, proprio seduta su quella panchina, a godermi il rumore dell’oceano e il profumo dei boschi.
Prima o poi…

2 comments
Wow! What a wonderful post! I’m so honored that you took the time to look at my watercolors and share them with your readers. The highest compliment someone can give me is to say my art makes them happy and they see themselves in the paintings, enjoying the beautiful landscapes. I always paint real places that anyone can visit. I hope you and your readers are able to come and enjoy Maine in person soon!
I hope so too to come soon to visit the places of your beautiful paintings <3